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Attenzione: per alcune escursioni è possibile scaricare le tracce GPX in basso dopo il testo!!

domenica 23 ottobre 2016

Stromboli


A volte dalle vette del Pollino con il cielo  terso e in condizioni di visibilita' ottimali,  e' possibile scorgere la sagoma inconfondibile dello Stromboli, una perfetta piramide che emerge dal blu cobalto del mar Tirreno con il suo caratteristico pennacchio. Mi sono riproposto di visitarlo  per osservarne i crateri sommitali e finalmente l'occasione si e' presentata due anni fa. 
Purtroppo in quel periodo lo Stromboli stava attraversando una fase eruttiva piuttosto concitata. Si trattava di un'attività effusiva dalla bocca situata a 650 m di quota, che produceva flussi lavici sull'alta parte della Sciara del Fuoco. Si   osservavano anche sporadiche emissioni di cenere dalle bocche sommitali, con espulsione di materiale piroclastico. 




Quando si verificano queste condizioni l'ascensione in vetta e' interdetta per motivi di sicurezza e così ho dirottato la mia attenzione all'Etna e al Cratere dell'isola di Vulcano, ed e' stata un'esperienza davvero emozionante e rimunerativa che ho già raccontato in questo blog. Chissà quando il vulcano Eoliano sarebbe tornato alla solita attività stromboliana. Potevano volerci giorni, mesi o forse anni.




Il mese scorso facendo una telefonata alle guide della Magmatrek ho appreso che la cosa era fattibile ed è partito subito l'iter per organizzare la spedizione allo Stromboli integrandola magari ad un'altra escursione da farsi sempre nell'arcipelago delle Eolie. Così venerdì 14 Ottobre in nottata mi muovo direzione Villa San Giovanni per traghettare, raggiungere Milazzo e da li imbarcarmi con l'aliscafo per Stromboli. Devo arrivare in mattinata in modo da avere il tempo di sistemare il bagaglio nel b&b, riposare un po', mangiare qualcosa di leggero e prepararmi per l'escursione che sarebbe partita alle 15.





Il maltempo dei giorni precedenti che ha fatto disastri al nord rischia però di compromettere la partenza per le isole. Infatti il comandante dell'aliscafo da' l'ok solo un quarto d'ora prima dell'orario stabilito. Sospiro di sollievo e si va anche se il mezzo balla un po' per colpa del mare mosso. Scalo a Vulcano, Lipari, Salina e Panarea e finalmente in perfetto orario giungo a destinazione.





Stromboli e' una comunità di pescatori ed agricoltori che da sempre ha scandito la sua vita in base all'umore del vulcano, si proprio lui,"Iddu" come lo chiamano i suoi abitanti attribuendogli una natura divina. Importanti sono state in passato le notevoli produzioni di capperi (si arrivo' ad esportarne fino a 5000 kg l'anno) e la coltivazione della vite che un'ondata di peronospera in passato ha però decimato, inducendo gran parte della popolazione ad emigrare in Australia. Il nome proviene dal greco antico Στρογγύλη (rotondo) per via della sua forma. In siciliano “strummulu” significa trottola ed infatti questo termine dalle mie parti e' usato in riferimento ad uno sgabello  tronco-conico proprio simile alla forma di un vulcano.





Ha una persistente attività esplosiva detta "stromboliana" ed è uno dei vulcani più attivi del mondo e quando di tanto in tanto si arrabbia mette davvero paura. In passato alcune eruzioni importanti fecero molte vittime sull'isola e un terremoto causo' addirittura uno tsunami di 3 metri che fece danni sulla costa calabra a Capo Vaticano. Si parte cosi' dalla localita' S.Vincenzo con un caldo sciroccoso soffocante in 19 circa, suddivisi tra francesi in maggioranza, americani, qualche tedesco e tre italiani soltanto. Nota curiosa la guida che ci accompagna, Paolo fa parte di quelle del Monte Rosa di Gressoney (com'e' piccolo il mondo!!).




Durante l’ascensione lungo un comodo sentiero il paesaggio diviene man mano sempre piu' grandioso e subito dopo la fascia vegetazionale appare il paese di Stromboli e la sua costa che assume una forma di omega mentre la scoglio di Strombolicchio se ne sta isolato come un puntino in mezzo al mare. Tutto ha un fascino arcano, la polvere nera, le bombe laviche e lassu' le colonne di fumo che si innalzano dai crateri che a breve daranno spettacolo.



E' una strana sensazione quella di trovarsi su una montagna ed essere circondati completamente dal mare. I gruppi giungono in vetta all'imbrunire, ogni guida delimita lo spazio per i suoi escursionisti e disponendoci in riga siamo pronti per l’esibizione dei tre crateri attivi che sono proprio davanti a noi.




Quando sei lassù, cominci a sentire il respiro del vulcano, una sorta di brontolio profondo, cavernoso ,e' la voce della terra, il "puffing",un  gorgoglio di lava e lapilli che non smette mai, e che a cadenza regolare poi lascia esplodere le sue bocche di fuoco come cannonate a volte con emissione di gas, altre attraverso eleganti zampilli di lava, blocchi e materiale piroclastico vario. E noi piccoli uomini sulla vetta a quota 918 m. allineati in prima fila come in un teatro o sugli spalti di uno stadio ammiriamo rapiti lo scenario che esso ci offre.
































Restiamo lassu' per molto tempo aspettando il tramonto, il sorgere della luna piena e il sopraggiungere dell'oscurita' che rende ancora piu' vivo ed emozionante lo spettacolo del vulcano. E' l'insaziabile curiosità di noi esseri umani che ci porta ad intrufolarci sempre in cose molto più grandi di noi, il creato che si svela attraverso manifestazioni straordinarie della sua potenza che noi possiamo soltanto osservare meravigliati e studiare senza poter fare altro.

































Poi c'è l'altra faccia di Stromboli che con la sua architettura di case bianche, la semplicità dei suoi abitanti e la sua quiete ti rapisce. E' un posto molto romantico anche perché non vi e' illuminazione nei vicoli,e passeggiare lungo le sue stradine e' un'esperienza che ti porta indietro nel tempo. Infine per chiudere in bellezza, sulla spiaggia di sera una splendida luna piena fa capolino sul mare a suggellare la spettacolare uscita di oggi. L'indomani partenza verso un altro gioiello delle Eolie, l'isola di Panarea per un interessante ed entusiasmante giro.