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venerdì 30 gennaio 2009

Nelle nebbie di Montea

 

"Stupore!Ognuno sta solo:

un albero non sa dell'altro,

ognuno è solo"

Herrman Hesse

 

 

 

"Nascondi le cose lontane,

tu nebbia impalpabile e scialba,

tu fumo che ancora rampolli,

su l'alba,

dà lampi notturni e dà crolli

d'aeree frane!

Nascondi le cose lontane,

nascondimi quello ch'è morto...!"

Giovanni Pascoli








Ascensione su Montea il 26 Dicembre 2008 per la Serra del Finocchio.

Pollinofantastico

Massimo

Carmelo

Franco

Antonio




martedì 13 gennaio 2009

Sei luci nella notte



Vorrei cominciare con un commento inviatomi il giorno successivo da uno dei compagni di questa particolare impresa:
“Quando si vive una avventura emozionante, oltre a ricordare il meraviglioso spettacolo della natura, si ricordano sempre i compagni senza dei quali forse non l'avresti vissuta!!! “





Incredibile e affascinante l’esperienza vissuta tra Sabato notte e Domenica in terra di Pollino da sei coraggiosi amanti della montagna,determinati a viverla in tutte le condizioni possibili ed immaginabili. D’obbligo menzionarne i nomi.A parte me l’immancabile Massimo,sempre presente ed entusiasta a questo tipo di appuntamenti;Franco,ormai amalgamato bene nel gruppo,con me anche nell’ascensione al Dolcedorme per la Tommaselli;Carmelo da Gioia Tauro;Dino e Giancarlo.L’uscita comunque,rientrava nel programma CAI come prima invernale e prima del decennale della sezione iniziato proprio nel 2009.Partenza alle 22.00 da Castrovillari direzione Rotonda e successivamente Viggianello e Mezzana per salire a Colle dell’Impiso,nostra località di partenza dal versante lucano del Massiccio.Al ritrovo saremmo stati in 21. Il presidente della sezione Eugenio,insieme all’organizzatore Mimmo si sono congratulati per la nutrita partecipazione ad una escursione un po’ fuori dai canoni abituali. Si trattavainfatti di partire di notte,d’inverno verso la vetta del Parco,la Serra Dolcedorme per ammirare l’alba,e con la luna piena lo spettacolo sarebbe stato superbo.Qualcosa però è andata storta. Il meteo non è stato dalla nostra parte e ormai da qualche tempo mi ci sto abituando. Giunti a Colle Gaudolino dopo un’ora di marcia nella notte lungo la pista che attraversa i Piani di Vaquarro,una densa coltre di nebbia e un fitto nevischio avvolgeva MontePollino in una atmosfera spettrale.Lo sconforto si è impossessato del gruppo e dell’organizzatore il quale ha deciso di non proseguire oltre. La capanna rifugio avrebbe così accolto nel calore di un bel focolare i delusi partecipanti a quella che doveva essere un’esperienza indimenticabile.Dopo un’ora di consulti più o meno animati e previo consenso del capo gita,in 6 abbiamo deciso di attaccate in piena notte e in quelle condizioni Monte Pollino per la via classica:” sei luci nella notte” lungo il costone della montagna.Neve piuttosto alta e farinosa ci hanno costretto a raddoppiare lo sforzo,in parte attenuato dal lavoro di apripista di Giancarlo munito di ciaspole. Durante la già estenuante marcia il bisogno di dormire aggravava il fisico e la mente,per cui la necessità di tirar fuori tutta la forza di volontà necessaria a proseguire oltre.Al valico del Pino Elicoidale (2000 m.) improvvisa inversione termica.Vento gelido da Est accompagnato da nevischio ghiacciato che dopo non molto tempo eravamo dei ghiaccioli simili ai pini loricati ricoperti da galaverna.Accompagnati da una luna splendida che di tanto in tanto faceva capolino tra le nubi e la nebbia abbiamo prodotto lo sforzo maggiore lungo la rampa che sale dritta all’anticima e subito dopo nella Dolina del Pollino,spettacolare inghiottitoio carsico proprio sotto la vetta.Dieci minuti di pausa al riparo dal vento per indossare uno strato più pesante sotto le nostre giacche in gore-tex,un the bollente dai nostri termos che risuscita anche i morti e attacco finale alla vetta che abbiamo raggiunto alle 6.40 in pieno buio,nella nebbia più densa e il nevischio che ci avvolgeva. Foto singole e di gruppo sul pilastrino dell’IGM che indica i 2248 della cima,ricoperto di ghiaccio e giù di ritorno in una atmosfera surreale mentre cominciava ad albeggiare.