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domenica 6 maggio 2007

Torrentismo nel fiume Jannello



Come una piccola gemma incastonata in una natura selvaggia,il fiume Jannello è un piccolo corso d'acqua immissario del Lao,unico fiume in Calabria adatto alla pratica del rafting (dall’inglese "to raft" ovvero "navigare su una zattera")e della canoa . Ecco la mappa tridimensionale FOTO 1 A differenza del Lao,lo si percorre in classico stile torrentimo.Il suo corso breve e non particolarmente difficoltoso lo rende adatto a chiunque si cimenti per la prima volta in questa disciplina. Siamo in territorio di Laino Borgo,paesino tipico del Pollino adagiato e lambito dal Lao.Laino non è conosciuto soltanto per il suo fiume,ma anche perché è il paese natio del prof. Biagio Longo,colui che studiò la varietà “Pinus Leucodermis Ant.”nel Pollino coniandone per primo il nome:”Pino Loricato”.A lui è stato recentemente intitolato il neo rifugio CAI ,in contrada Campolongo nel comune di Mormanno. Veniamo all’escursione.Solitamente per il torrentismo si attende l’estate,ma le temperature insolitamente elevate del periodo non ci scoraggiano dal mettere i piedi nelle sue acque fredde. Siamo in 27; FOTO 2 a capo del gruppo Ugo Orsini del Canoa Club Lao Pollino,coadiuvato da due guide ufficiali del Parco Pollino, Luigi Perrone da Mormanno ed Emanuele Pisarra da Civita.Con lui un nutrito gruppo di turisti pugliesi e noi del CAI Castrovillari. L’ambiente fluviale nel quale ci immergiamo è decisamente incantevole.(mi scuso se a volte per descrivere tali luoghi sembrerò ripetitivo nell’uso degli aggettivi,ma credetemi,dopo vent’anni di montagna,il Pollino continua a sorprendermi,e ogni volta è una emozione unica). Caratteristiche di questo breve corso sono le acque limpide e le cascate multiformi,il tutto incorniciato in una folta e verdeggiante vegetazione,una vera wilrdness mediterranea. FOTO 3, FOTO 4, FOTO 5 Non mancano di tanto in tanto rocce impregnate di muschio con stillicidio d’acqua e formazioni di calcite simili a stalattiti. FOTO 6, FOTO 7Nel superamento degli ostacoli ognuno usa il suo stile.La maggioranza però,ho notato, cerca di non bagnarsi i piedi cercando di evitare al massimo il contatto con l’acqua attraverso affannose ed inverosimili contorsioni fra massi di roccia e passaggi laterali. Dunque vogliamo snaturare il torrentismo? Da parte mia,preferisco tagliare la testa al toro e camminare in acqua.Per questo è consigliabile usare scarpette da tennis basse senza calze. Verso la fine io e Luigi,in avanscoperta raggiungiamo la cascata più alta,un salto di quasi 10 metri superabile lateralmente attraverso un sentiero invaso dai rovi.E’ qui che il gruppo si ricompatta.La cascata segna la fine del percorso.In realtà si potrebbe proseguire ma il seguito non propone novità degne di nota rispetto a ciò che abbiamo già visto. FOTO 8 Rimane da vedere però la cascata più bella,detta “del Toro”,che si trova a valle,e come mi spiegherà Ugo,”è buono lasciare il pezzo forte alla fine, per tenere sempre alto l’interesse degli escursionisti”. Ritorniamo sui nostri passi,operiamo una piccola digressione e,scendiamo per un ripido sentierino che ci immetterà in un’ansa dall’acqua verde smeraldo circondata da pareti rocciose, e lì di fronte,la maestosa “Cascata del Toro”. FOTO 9Come portata non sarà il fiume Lao,come spettacolarità non sarà il Raganello,come lunghezza non si può paragonare all’Argentino,ma vale la pena visitarlo,sia perché si trova a qualche chilometro dall’uscita autostradale,sia perché la brevità dell’escursione consente di visitare volendo anche Laino Borgo e Laino Castello.




Foto: su una cascata del fiume Jannello

10 commenti:

leone ha detto...

ti rispondo al commento al post sul mio blog:
perché i conti non ti tornano? comunque non é il gran sasso, il gran sasso é più grosso e più "rugoso", tutto crepato di crepacci, questo mi pare che sia (il monte del 25 aprile) il catinaccio! sì, il passo del catinaccio, in trentino. é da lì che sono venuto, in centro italia, da quelle pendici!
mi sono calato da lì, ancora poppante

sto leggendo il tuo racconto. bello "torrentismo",

foto 2: gli alberi sembrano roverelle. lo sono?

foto 3: bello! mi ricorda i fiumi della terra nostra, l'abruzzo! l'orfento, in special modo!

foto 6: che belle! e bella foto!
4: bello! é bellissimo!
5: fantastico! me ne regali qualcuno, di queste foto, per uso personale? me le guardo quando mi mancano le mie montagne, mi ricordano tantissimo i posti di fiume dove vado a fare passeggiate sulla maiella

bello! mi piacciono un sacco le cascate, ne ho viste tantissime in vita mia, con i miei, e una più bella dell'altra! é veramente un'emozione, fa anche un po' paura starci sotto...
ciao! bellissimo articolo!

raffaebasta ha detto...

come sempre la tua scrittura è oltremodo suggestiva...bravo!
luigi nn l'ho più visto, poi sono partita..che peccato, volevo farmi raccontare di te!
mormanno e i piccoli paesi...ma senza fatiga chi nni fai?

Leone ha detto...

ciao bello, se me le hai mandate su tiscali (mi pare fosse l'indirizzo in quel commento) non posso aprirle, non uso mai quella posta perché é incasinata.
qui ti ho commentato con linrizizzo yahoo. sta anche sul sottotitolo del mio blog, a scanso di equivoci! grazie mille!
ok, ora svelato il mistero!

angela ha detto...

wuaooooooooo...un posto fantastico!!!...macchè tarzan!...dovresti essere avvinghiato a un ramo di liana eheheh...invece sei ben saldo per terra!!!comunque COMPLIMENTI per le foto ,per il post e per le tue escursioni!...se torni nel mio blog vedi le mie escursioni in collina,molto rilassanti nella mia verde Umbria!...ti abbraccio master

Leone ha detto...

sì, mi sono arrivate, grazie mille!
appena passo un po' più di tempo a casa le apro una per una! comunque sono bellissime le tue foto, sul tuo sito, le fai tu? sei molto bravo
anche mio padre ha la passione della fotografia in montagna, gli ho consigliato il tuo sito, lui é trentino, e ora sta in abruzzo, ci siamo girati questo mondo e quell'altro, sulle montagne, ho l'infanzia gremita di questi ricordi di fanciullezza.
Tosto! complimenti!

edva ha detto...

in questi giorni di caldo ,il torrentismo sarebbe ideale!

bello leggere le tue avventure ,immerso nel verde...
le foto mi trasportano in posti nuovi da sentirne quasi il profumo e la freschezza dell'acqua trasparente!

alla prossima ...edva...**

Domenico ha detto...

Ciao Master, leggendo il tuo post e vedendo le foto non mi dispiacerebbe una volta fare un'esperienza del genere, devrebbe essere molto interessante e divertente, del resto per un amante della natura il suo curriculum dovrebbe arricchirsi sempre di qualche novità.
Domenico
P.S. a giugno vorrei fare il sentiero del Centenario al Gran Sasso, perchè non vieni?

parconazionaledelcilento.blog.tiscali.it ha detto...

Anche le tue foto sono stupende caro Master.. unire i due parchi sarebbe proprio bello... ma la vera tragedia dell'Italia.. specialmente dell'Italia meridionale è che nonostante i luoghi stupendi che vantiamo non riusciamo a combinare gran che... come avrai notato il mio blog sul Parco nazionale del Cilento è piuttosto critico verso ciò che l'ente parco fa o meglio.. non fa... comunque never say never.. dicono gli inglesi... anche perchè da una della cima di una delle montagne che frequento, punta Mencuri, si gode una vista fantastica, quando l'aria tersa lo permette, delle montagne della Calabria... quindi la tua idea non è male.. bisognerebbe coinvolgere qualche politico.... speriamo che i nostri blog almeno incentivino e faccano conoscere quello che c'è... a presto

Vin

stefano ha detto...

complimenti per il sito, per gli articoli e, soprattutto, per le foto.
La nostra calabria è bellissima, e queste foto finalmente fanno vedere una parte della calabria lontana dai classici clichè che legano la regione solo alla mafia.
Verrò spesso a visitarvi
ciao

master ha detto...

per Stefano:
Grazie del passaggio e del commento.
Solo chi entra nell'animo di questa bellissima terra percorrendone sentieri,penetrrando nelle sue foreste,risalendo i suoi corsi d'acqua e cavalcando le sue tormentate creste può apprezzarne il suo vero valore.
Un caro saluto
Master