Il Monte Alpi è una montagna affascinante e cangiante perché
osservandola da ogni versante,muta completamente aspetto assumendo ora una
forma,ora un’altra. Anche dal punto di vista alpinistico offre soluzioni
diverse ma altrettanto interessanti dal qualsivoglia versante si desideri
attaccare. Dopo l’indimenticabile esperienza avuta l’anno scorso della prima
ripetizione della via dei “Moschettieri”sulla parete Ovest dopo 10 anni,sono
ritornato sul versante Nord costellato da una “marea”di vie di ghiaccio e
misto, tutte belle e ardite battezzata la scorsa stagione con la “Coitus Interuptus”
insieme all’amico Mimmo.
Questa volta,con l’intento di fare nel tempo tutte le vie del
versante Nord,vado in solitaria (mi mancava da tanto)partendo dalla più
orientale di Monte Santa Croce ad eccezione della “normale”,la via del
“Corvo”che condivide con la Normale solo la parte iniziale detta “La Neviera”.Siamo
al 7 Aprile e sinceramente durante il viaggio mi viene anche il serio dubbio di
trovare neve. E’ necessario arrivare con l’auto fino al bivio per Carbone,circa
80 km dal mio paese per accertarsi delle condizioni.
Sembra ok e si va. Lascio l’auto al rifugio Tellus Mater completamente deserto alle spalle del quale parte un largo sentiero che porta attraverso il bosco direttamente alla Neviera sotto la parete del monte Alpi. Le previsioni davano piuttosto caldo ma pare non sia così. Sopraggiunto all’attacco della Neviera devo indossare la giacca,tipo pieno inverno. Risalire il canalone centrale risulta piuttosto faticoso perché si affonda al ginocchio per cui sono costretto a spostarmi lungo il bordo con la speranza di trovare neve più compatta e render la salita più agevole.
Risalgo sino a quando esso si allarga. Ora ci si sposta sulla destra per prendere il canale.Il grado di difficoltà è relativo all’innevamento. Purtroppo l’uscita tecnica che volevo tentare in corrispondenza di una parete rocciosa sommitale è completamente scoperta,per cui non mi resta che continuare a seguire il canale fino in cresta.
Verso Est la
cima di Santa Croce e ad Ovest il Monte Alpi che da questo punto di
osservazione appare come una perfetta piramide,innevata sul versante
settentrionale,asciutto a sud. Compaiono anche le formazioni di nubi a
bandiera,fenomeno spesso visibile sui monti a forma di piramide come il
Cervino. C’è una brutta luce a motivo del cielo grigio e sulla via del ritorno
accenna anche a piovigginare.
Seguo per pochi metri il crinale cominciando la discesa lungo la Neviera che porta all’attacco delle vie e poi direzione rifugio. Ormai siamo agli sgoccioli della stagione invernale,un po’ magra quest’anno per via del clima mite caratterizzato da brevi periodi di intense nevicate e l’improvviso innalzarsi delle temperature subito dopo. Comunque le soddisfazioni per chi va in montagna non mancano mai. A mio parere non bisogna neanche pretendere le condizioni perfette o ideali per muoversi. L’importante dopotutto è….andare.
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