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martedì 6 ottobre 2015

La "Ferrata delle Capre" (Cengia del Raganello)






































Così hanno esordito tre simpatici arrampicatori di Montella (AV),Cesare,Ivan e Paolo che rintracciandomi grazie al blog mi hanno chiesto se potevo accompagnarli lungo la vertiginosa  Cengia del Raganello o “Via delle Capre”.Le capre infatti ci sono sempre, si tratta di alcuni sparuti branchi di capre selvatiche che gironzolano nell’areale del Raganello, arrampicandosi nelle sue pareti come non farebbero neanche stambecchi e camosci e purtroppo spesso causando pericolose scariche di pietre che raggiungono il fondo delle gole.




















Ci diamo appuntamento a Frascineto presso il campetto di bocce la Domenica alle 13 dove nel frattempo  in mattinata si sono cimentati lungo alcune vie in falesia. Si parte destinazione San Lorenzo Bellizzi parcheggiando l’auto all’incrocio con la sterrata che porta ai piedi del Sellaro per impegnare la stradella che si dirige verso la Timpa del Demanio, che con la sua straordinaria parete Sud-Ovest domina l’abitato arberesh di Civita.

















L’avvicinamento è breve,si scende per un sentiero appeso fra le pareti del Raganello a formare una stretta cengia fino a raggiungere i primi spezzoni di cavo metallico che permettono di superare uno strapiombo e proseguire lungo la cengia, a volte più comoda, altre volte stretta e invasa da massi squadrati staccatisi dalle pareti sovrastanti. Laddove vi sono passaggi esposti riappare il cavo.



















Si cammina sempre su strapiombanti pareti a quattro, cinquecento metri dal fondo delle gole. I cieli sono solcati da magnifici esemplari di grifoni reintrodotti e qualche coppia di aquila reale, una delle quali  immortalata da Ivan con la sua reflex. Facciamo anche un piacevole incontro con un pigro cervone, lungo circa un metro e venti insinuato in una fenditura che alla nostra presenza si dilegua senza molta fretta.
















Dopo due ore di cammino inondati da un paesaggio superbo in tutte le direzioni raggiungiamo il culmine del camminamento, dove oltre il proseguo è impedito e sbarrato dal canale del Caccavo. Quì per evitare di tornare indietro preferiamo impegnare in arrampicata la parete alla nostra destra operando due tiri di 15,20 metri. Il primo è un III,il secondo di IV. Questo ci permette  di guadagnare la lecceta che sovrasta la parete e dopo un breve tratto imboscato intersecare la sterrata che porta ad uno dei belvedere sul Raganello, dove il panorama è senza eguali. Subito dopo rintracciamo la strada asfaltata che ci riporterà in breve all’auto.




































Uno spettacolare itinerario che si può fare comodamente anche in una mezza giornata e ti permette di respirare la grandiosa atmosfera del canyon del Raganello in tutta la sua straordinaria e arcana bellezza.E’ stato davvero bello fare la conoscenza di tre appassionati che sono venuti per la prima volta nell’areale del Pollino,”un mondo”ho detto loro,”tutto da scoprire”.
















 Autori delle immagini:
1,2,3,4,5,9,10,12,15,17,19,24   Pollinofantastico
6,7,8,11,13,14,16,18,20,21,22,23 Ivan Moscariello



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